lunedì 11 aprile 2011

vado ....e torno

mi rendo conto solo ora che son passati giorni dall'ultimo post. in realtà ne avrei scritti ma non ho pubblicato. perché? non so perché? ah, sì. sono a metà. non li ho finiti.

ho avuto mille e mille pensieri.

mi sono trascinata per casa senza aver voglia di far nulla.

poi ho realizzato due cose:

A. sto per ritornare a lavoro o.O
B. si avvicina l'ora del trasferimento

è che a me i pensieri pesano come macigni e mi stressano. e mi stancano. più che se avessi corso una maratonda. sì, maratonda. quella di Alice. in circolo che ti snerva perché non ha un finish.

diciamo che il punto A non è poi così negativo. uscire di casa per andare a sentire  20 ragazzotti che berciano e avere a che fare con la segretaria antipatica, il custode stralunato e l'addetta alle fotocopie che definire pittoresca è un vero complimento... beh, ora come ora non mi dispiace. anche perché non è a loro che penso adesso....
è che mi viene pure un po' da ridere se penso che io e theFamilyMan saremo colleghi!!!

se vi sembra un post a metà non vi preoccupate, lo è.

vado.

e torno.

perché poi non si dica che lascio le cose a metà. in realtà lo faccio sempre ma sto lottando per correggermi.

dicevo. il punto A. in realtà non ho ancora realizzato che dovrò svegliarmi presto, organizzare i bambini, vestirmi decentemente e possibilmente truccarmi quantomeno per coprire il sonno che al mattino mi si legge in faccia, star via da casa fino al pomeriggio... il fatto è che ci son giorni in cui anelavo a star fuori casa perché due caterpillar richiedono molte energie ma stargli lontano non è poi molto allettante. lo so, lo so cosa state pensando...
è la solita storia: se sei a casa vedi il luogo di lavoro come valvola di sfogo, se lavori fuori casa desideri più tempo da dedicare alla casa e alla famiglia.
adesso vaneggio: probabilmente si tratta di trovare un equilibrio.
mi rendo conto che chi esce di casa all'alba per poi rientrare la sera mi manderà a quel paese e c'avrà pure ragione ma dopo mesi di ciabattitudine e mammitudine fulltime un po' di tacco e confronto tra colleghi sopra il metro non potrà che risvegliarmi  dal torpore in cui sono sprofondata.

e poi fondamentalmente io non sono brava a fare la donna di casa. io invidio, davvero, quelle che hanno la casa sempre in ordine e riescono a fare tutto. io no. soprattutto perché non ho nessuno che mi aiuti. questo me lo ripeto perché se no mi deprimo. lo dico perché la mia amica O.  ha sempre tutto in ordine, figli compresi. ma. ha una signora che tutti i giorni l'aiuta con le pulizie e la baby-sitter all'occorrenza con i pargoli... eh bè. forse ce la farei anche io.

inoltre conosco  i miei limiti: tendo a procrastinare ogni cosa ché tanto ho tempo. io rendo molto di più sotto pressione. il fatto di aver poco tempo mi spinge a fare. ecco perché io a casa è meglio che non ci sto: mi sento sempre in colpa per aver avuto tempo e non aver fatto!

la nota positiva e innegabile è il tempo trascorso con i piccoli. oltre a prendermi cura di loro personalmente, trascorrere del tempo insieme o semplicemente a guardarli giocare mi riempie il cuore più di ogni altra cosa e questo è impagabile, più di qualsiasi altro impegno o lavoro gratificante che sia.
e per questo mi sentirò sempre una privilegiata.

2 commenti: