martedì 19 luglio 2011

sos CASA

sono a casa? quale casa?
in realtà nella nostra nuova casa non ci possiamo ancora stare ;_;
e non è solo per la questione dei mobili che non ci sono!!
problema per il quale avevo proposto di portare due quattro brande e dormire su quelle.
che problema c'è?!
e neanche per il fatto che non c'è la cucina!
che vuoi che sia? tanto mangeremo dai nonni. e a colazione? bè sì la colazione, orari diversi, il bambino che magari si sveglia prestissimo e c'è da preparargli il biberon... ok, trovato! ci portiamo su un piccolo frigo portatile, un microonde per scaldare il latte e l'Alicia per il caffè (non abbiamo ancora il gas).
e per la doccia? (niente acqua calda) ehm, ci laviamo nel bagno dei nonni ad orari decenti...
e per i balconi e le scale che NON hanno ringhiere, è pericoloso per i bambini!
basterà tenere le porte chiuse e stare moooolto attenti. si può fare!
e poi non ci sono nemmeno le zanzariere non potremo aprire le finestre e fa caldo!
bè tanto non le avremmo aperte comunque per via dei bambini. no problem.

che dite secondo voi sono pazza?

tanto lo diventerò comunque se restiamo ancora tutti e quattro con tutte le nostre valigie e borse e pacchi in una stanza!

AIUTO!

venerdì 15 luglio 2011

prima di andar via

volevo salutare uno a uno tutti i fiori del mio giardino, abbracciare i sette alberelli di ulivo e l'abete che oserei dire perfetto; ancora me lo ricordo quando al vicino di casa gliene regalarono due e il più piccolo e spennato l'aveva dato a noi. Bè lo spelacchiato e semirinsecchito è rigogliosamente verde, alto maestoso e con la puzza sotto al naso. E se lo può pure permettere.
In realtà non ce la faccio a salutare le MIE cose, tutto cio che ci è appartenuto e che ci ha visti crescere come famiglia. Io mi affeziono alle cose. Anche al pavimento che ha sostenuto i primi passi dei cuccioli.
Mi affeziono anche alle persone in realtà, così dopo un giro di telefonate ho chiamato tutti i miei amici di qui e li ho riuniti nel mio giardino per un aperitivo che però è diventato cena, poi un dopo-cena e infine un andiamoalettocheèl'unaedomanidevolavorare che è durato almeno altri 30 minuti.
Però non c'erano proprio tutti. Qualcuno era già in vacanza, qualcuno, pur avendo impegni, è passato a salutarci. E' dalle cinque che saluto. Ma sempre con un arrivederci sennò mi veniva un nodo in gola, che, ehm, in realtà c'è stato. Ho già la nostalgia di questi posti. Tutti continuavano a ripeterci che per noi sarà meglio, ma che gli dispiaceva parecchio che andassimo via.
Il fatto è che con certe persone si crea un legame che non vorresti spezzare e sai che la lontananza non aiuta in questo senso.


Ci siamo ripromessi di sentirci, vederci qualche volta, organizzare le vacanze insieme... io lo spero, anzi ne sono convinta, perché se non si vuol perdere una persona ci si può impegnare per non perderla, non è impossibile. Solo che con tutte le persone conosciute e con le quali ho scambiato la promessa di "non perderci di vista" alla lunga è successo. Stavolta sarà diverso. Almeno con due di loro.

PS i miei vicini ci hanno fatto dei regali tenerissimi perché ci ricordassimo di loro. dispiaciuti per non aver passato più tempo assieme ma sempre scambiandoci saluti frettolosi e qualche volta una chiacchiera interrotta inesorabilmente da un figlio, uno qualunque.

PPS domani si parte!!!

mercoledì 13 luglio 2011

Scotch & Fresh








 
Fa caldo.
Troppo.
E tra lo scotch (non quello da bere :) gli scatoloni da riempire e la notizia dell'ultimo minuto: andrò alle superiori!!!
metterei volentieri la testa sotto il getto di una di queste fontane da cui sgorga acqua non fresca, di più!

Mi si rinfrescherebbero pure i pensieri.

PS ho ritrovato gli occhiali. il che vuol dire che ho perso qualcos'altro!?
vado a mettere la testa in frigo và.

lunedì 11 luglio 2011

mille a uno

Non vi ero mai stata ed era una meta da vedere: il luogo delle case dai tetti spioventi, dei balconi di legno sempre pieni di fiori, delle fontane di acqua freschissima, dei laghi e dei fiumi, degli abeti e dei larici, delle piste ciclabili e dei parchi, delle montagne... alte, altissime che sembrava mi guardassero facendomi sentire infinitesima e, in verità, mi incutevano un po' di timore e una sensazione che non so spiegare ma di una bellezza da mancare il fiato.


In controtendenza rispetto ai nostri amici abbiamo macinato chilometri su chilometri con due bambini piccoli che a onor del vero sono stati davvero pazienti a star dietro due genitori curiosi di esplorare l'esplorabile. Anche perché non avevano scelta. Qualche piccola lamentela, in realtà, c'è stata "i miei piedi sono stanchi di camminare" "andiamo nella stanza dove ci sono i letti?" "voglio tornare a casa dalle mie macchinine" ma erano del tutto lecite.




L'albergo era carino e oltre ad offrire una bella vista paronamica aveva ogni comodità: stanza giochi per i piccoli, piscina con idromassaggio, noleggio mountainbike e sediolini per i bambini, centro wellness con sauna, calidarium, pioggia tropicale con essenza naturale alla maracuja e cromoterapia,  tutto gratuito. C'era pure il wifi ma abbiamo scelto di fare una vacanza anche dalla tecnologia, giusto il minimo indispensabile.

Seguiranno dettagli e foto.

PS perché mille a uno vi chiederete. no? ve lo dico lo stesso:
-mille (e più) le foto che ho scattato (anche se altrettanti scorci non sono stati immortalati perché ero troppo presa a gustarmeli ma ora cosa darei per rivederli!)
-e uno perché per una cosa che ottieni una ne perdi e io ho perso i miei occhiali, non valevano molto ma mi stavano benissimo! ;)

mercoledì 6 luglio 2011

cose da Cat #3



-mamma, questo disegno è per te.
    -ma graaaaaaazie amore. ehrm... che cos'è?
- questa è la luna e questa è l'erba. 
    -mmmmmm....
-ma la luna è piena eh!!!


se lo paragono a quelli che fa di solito ...

 ...si capisce la sua precisazione =)

martedì 5 luglio 2011

e i miei ringraziamenti vanno a...

le nonne!

se non fosse stato per loro
non sarei stata tranquilla a lavoro anche fino a tardi,
non avrei risparmiato un bel po' di soldini (diciamolo!) ché le babysitter mica lo fanno per spirito caritatevole!?
non sarei stata per più di 15 minuti 15! sul divano a guardare telefilm mentre in camera un treenne ne teneva ostaggio una obbligandola a guardarlo giocare,
non avrei potuto sedermi in auto, sedile passeggero anteriore, senza dover fare acrobazie ogni due per tre verso il sedile posteriore,
e la lista potrebbe continuare ma aggiungo solo che,

una volta andate via,

non avrei dovuto rincorrere per casa Cat con il piatto in mano per farlo mangiare,
non avrei dovuto tenere miniCat sempre in braccio, e quando dico sempre intendo in ogni singolo momento della giornata,
non avrei dovuto fare un percorso di riabilitazione, tra l'altro non ancora terminato, per far capire a Cat che tocca a lui rimettere i giochi a posto,
e
non avrei dovuto far addormentare miniCat secondo il metodo dell'orsetto:






.....Salvatore l'orsetto lavatore lo devi dondolare se lo vuoi addormentare....





W le nonne!!

sabato 2 luglio 2011

mamma si nasce (anche)

Giorni fa leggevo il post di Nora e scrivevo un lungo commento che ahimè si è cancellato. Impossibilitata a riscriverlo sono andata avanti nei giorni seguenti con questi pensieri sul mamma si nasce o si diventa o entrambe.

Credo proprio che mamma si nasca (anche) e non lo si diventi solo perché si procrea. Mi spiego: ovvio che quando si dà alla luce un bambino automaticamente ti rispediscono a casa con l'etichetta *mamma* a prescindere dall'istinto materno, da se lo hai voluto o meno questo bambino, da se ti ci senti, ma mamma lo si può nascere e io lo nacqui ;)

Sin da quando ero poco più che una ragazzina, da grande mi vedevo attorniata da pargoletti paffutelli che si stringevano attorno a me. Ho sempre saputo che sarei diventata mamma anche se non sapevo quando e avrei tanto voluto avere un figlio\a quando avevo poco più di vent'anni solo che lo studio, le convenzioni sociali e i valori tramandatimi me lo hanno impedito; forse anche un po' di buon senso.

Poi è ovvio che ci voleva pure l'uomo giusto e qui non apro nemmeno il discorso. Fatto sta che quando, per fortuna, l'ho incontrato e ho scoperto che era quello adatto oserei dire perfetto per me cominciò ad insinuarsi nella mia mente malata che qualcosa di sbagliato dovesse pure averlo!
Andai così alla ricerca del difetto nascosto facendogli le domande più assurde (per fortuna era innamorato perso e la prese a ridere) fino a che un giorno gli chiesi di fare una visita particolare. A lui. Che odia medici, ospedali e aghi! Bè, l'ho detto che era innamorato perso? Bene, lo convinsi ad andare da un andrologo, mentre io sarei stata da una ginecologa, per un "tagliando preventivo".

Ero attorniata da amiche e cugine che avevano problemi ad aver bambini  così mi portai avanti pensando di anticiparmi casomai ci fosse qualcosa da fare in quel senso.

Non dò nulla per scontato. Era una cosa fondamentale per me e so di essere stata fortunata.

Ed è per questo che, quando la mia amica R. venuta a sapere che ero incinta da mia cugina (la quale mi raccontò sconvolta quale fu la sua reazione alla notizia) cominciò ad evitarmi come la peste fino a scomparire dalla mia vita per quasi tre anni,  quel pomeriggio dello scorso anno fui contenta di sentirla.
Tutti quelli a conoscenza della storia mi davano della scema per come l'avevo accolta dopo che mi aveva trattata a quel modo ma io la capivo. Non ce l'ebbi con lei neanche quando mi incontrò con il pupo nella carrozzina e non lo guardò salutandomi a malapena. Ho gioito con lei tutte le volte che è rimasta incinta e le sono stata vicina, seppure solo telefonicamente, altrettante volte quando è andata male. Se le avessi chiuso la porta quel pomeriggio non avrei potuto gioire con lei della bambolina che ora riempie le sue giornate e il suo cuore e avrei perso per sempre un'amica.

venerdì 1 luglio 2011

l'sms

Ieri ho salutato i miei colleghi che non lo saranno più, mi son piovuti addosso auguri! e congratulazioni! e come siete forunati! e mi dispiace che andate via ma son contento\a per voi! siete contenti? ecco, quest'ultima domanda è infida! te la buttano lì tanto per far conversazione. La mia faccia doveva essere molto eloquente perché leggevo perplessità nello sguardo di chi me la poneva.
Immagino che se fai una domanda di trasferimento e ottieni una risposta affermativa quantomeno ne sei felice, bè io no, o meglio non lo so.

Son trascorsi ormai dieci giorni dall'sms e solo ora ne prendo consapevolezza. Forse.

Sono spaventata. I cambiamenti mi spaventano; mi eccitano e mi spaventano contemporaneamente.

Stanotte ho dormito poco, non riuscivo a prender sonno (complice la maledetta tazzina di caffè delle 19,30) così ho preso un foglio e ho iniziato a scrivere ché mi aiuta a capire e mettere ordine nei miei pensieri.

Qui, nella nostra casetta, abbiamo trovato il nostro equilibrio.
Prima in due, poi in tre e infine in quattro: non è così scontato.

La domanda che segue alle facce perplesse è siete contenti di ritornare dalle vostre famiglie? altra domanda retorica. Ma un po' di affaracci tuoi? no dài, lo fanno per gentilezza. Credo. Il problema è che la gente crede di farti domande semplici perché danno per scontata la risposta e invece...

E' proprio questo il punto.
I rapporti umani son sempre complicati e se c'è coinvolgimento emotivo ancor di più.  Bisogna fare attenzione a trattarli con cura: sono passibili di incrinature.
L'equilibrio di cui sopra è stato semplice anche perché siamo solo noi quattro a distribuirci sulla bilancia. La prova del nove è stata la frase proferita da un treenne quasi al termine del soggiorno nonnesco ma quando va via la nonna? e la pace che regnava sovrana dopo la partenza.


Sono arrivata alla conclusione che se interponi dei chilometri i rapporti migliorano. Ne siamo un esempio io e mia madre. E poi vuoi mettere che quando le occasioni di rivedersi sono poche diventano automaticamente speciali. Tu diventi speciale e tutti ti riempiono di attenzioni perché non ti rivedranno per mesi. Non è una brutta sensazione ve lo assicuro.

D'ora in poi tutto sarà diverso. Gestire da vicino gli affetti, districarsi tra i conflitti che inevitabilmente si creeranno per una parola non detta o una detta di troppo. Non so se ce la posso fare.

Ricordo con un sorriso un'amica dell'università che parlava dell'imminente matrimonio con il suo ragazzo che vedeva uno\due giorni al mese. Io, ingenuamente, le chiesi se era sicura di volersi unire con uno che vedeva così poco e lei con tutta la naturalezza di questo mondo mi rispose che era perfetto! meno si vedevano e più andavano daccordo.
Un genio ;)

lunedì 27 giugno 2011

cose da Cat #2








-vieni Cat, guarda !


-ooooooh, wow. bella...
è proprio bella questa tartaruga gialla!



reazione1: -.-'

reazione2: LOL

venerdì 24 giugno 2011

MIDSOMMAR La festa di Mezza Estate

Oggi si celebra Midsommar, l'antica festa svedese dell'estate, di cui si tramandano storie romantiche e misteriose, una celebrazione della gioia e del romanticismo!

È il momento dei giochi, delle gare insieme ai bambini, dei balli, della musica, delle feste nei villaggi e nelle case. Nei giardini troneggia il midsommarstäng, l’albero di mezza estate, ornato di frasche verdi e fiori.
La leggenda vuole che nella notte di mezza estate le giovani non maritate usavano andare per i campi e senza proferir parola, raccoglievano un mazzetto da mettere sotto il cuscino, così facendo quella notte avrebbero sognato il loro futuro sposo.

Questa festa tradizionale si tiene a fine giugno e celebra il giorno più lungo dell'anno cioè il solstizio d'estate anche se i festeggiamenti iniziano sempre il venerdì successivo e perdurano per tutto il weekend.
Usano riunirsi in un luogo aperto, campagna o spiaggia, e fare picnic a base di acciughe, patate, salmone e fragole.
Le donne raccolgono 7 tipi di fiori diversi con cui faranno una corona e vestite di bianco danzeranno attorno al midsommarstäng, simbolo di fertilità.

A quanto dicono si beve. Tanto. 

Buona festa di mezza estate!




Noi abbiamo festeggiato, martedì 21. In Italia. Indovinate dove? :P

*è stata piuttosto una festa per i cuccioli anche se io ho festeggiato bevendo tanto succo di sambuco. hic.