venerdì 15 luglio 2011

prima di andar via

volevo salutare uno a uno tutti i fiori del mio giardino, abbracciare i sette alberelli di ulivo e l'abete che oserei dire perfetto; ancora me lo ricordo quando al vicino di casa gliene regalarono due e il più piccolo e spennato l'aveva dato a noi. Bè lo spelacchiato e semirinsecchito è rigogliosamente verde, alto maestoso e con la puzza sotto al naso. E se lo può pure permettere.
In realtà non ce la faccio a salutare le MIE cose, tutto cio che ci è appartenuto e che ci ha visti crescere come famiglia. Io mi affeziono alle cose. Anche al pavimento che ha sostenuto i primi passi dei cuccioli.
Mi affeziono anche alle persone in realtà, così dopo un giro di telefonate ho chiamato tutti i miei amici di qui e li ho riuniti nel mio giardino per un aperitivo che però è diventato cena, poi un dopo-cena e infine un andiamoalettocheèl'unaedomanidevolavorare che è durato almeno altri 30 minuti.
Però non c'erano proprio tutti. Qualcuno era già in vacanza, qualcuno, pur avendo impegni, è passato a salutarci. E' dalle cinque che saluto. Ma sempre con un arrivederci sennò mi veniva un nodo in gola, che, ehm, in realtà c'è stato. Ho già la nostalgia di questi posti. Tutti continuavano a ripeterci che per noi sarà meglio, ma che gli dispiaceva parecchio che andassimo via.
Il fatto è che con certe persone si crea un legame che non vorresti spezzare e sai che la lontananza non aiuta in questo senso.


Ci siamo ripromessi di sentirci, vederci qualche volta, organizzare le vacanze insieme... io lo spero, anzi ne sono convinta, perché se non si vuol perdere una persona ci si può impegnare per non perderla, non è impossibile. Solo che con tutte le persone conosciute e con le quali ho scambiato la promessa di "non perderci di vista" alla lunga è successo. Stavolta sarà diverso. Almeno con due di loro.

PS i miei vicini ci hanno fatto dei regali tenerissimi perché ci ricordassimo di loro. dispiaciuti per non aver passato più tempo assieme ma sempre scambiandoci saluti frettolosi e qualche volta una chiacchiera interrotta inesorabilmente da un figlio, uno qualunque.

PPS domani si parte!!!

4 commenti:

  1. Come ti capisco, quante volte mi sono dovuta trasferire, di casa, di quartiere, di città e anche di nazione. Ogni volta avrei voluto portare tutto via con me, ed ogni volta ho lasciato un pezzetto del mio cuore lì.
    Ma, dicono, che il cambiamento è segno di crescita, di miglioramento, a te lo auguro con il cuore.

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  2. è proprio così... spero anch'io in un miglioramento, grazie davvero :*

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  3. Ci troviamo quasi nella stessa situazione. Anche noi traslocheremo a breve. Tu vai molto lontano?

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