venerdì 1 luglio 2011

l'sms

Ieri ho salutato i miei colleghi che non lo saranno più, mi son piovuti addosso auguri! e congratulazioni! e come siete forunati! e mi dispiace che andate via ma son contento\a per voi! siete contenti? ecco, quest'ultima domanda è infida! te la buttano lì tanto per far conversazione. La mia faccia doveva essere molto eloquente perché leggevo perplessità nello sguardo di chi me la poneva.
Immagino che se fai una domanda di trasferimento e ottieni una risposta affermativa quantomeno ne sei felice, bè io no, o meglio non lo so.

Son trascorsi ormai dieci giorni dall'sms e solo ora ne prendo consapevolezza. Forse.

Sono spaventata. I cambiamenti mi spaventano; mi eccitano e mi spaventano contemporaneamente.

Stanotte ho dormito poco, non riuscivo a prender sonno (complice la maledetta tazzina di caffè delle 19,30) così ho preso un foglio e ho iniziato a scrivere ché mi aiuta a capire e mettere ordine nei miei pensieri.

Qui, nella nostra casetta, abbiamo trovato il nostro equilibrio.
Prima in due, poi in tre e infine in quattro: non è così scontato.

La domanda che segue alle facce perplesse è siete contenti di ritornare dalle vostre famiglie? altra domanda retorica. Ma un po' di affaracci tuoi? no dài, lo fanno per gentilezza. Credo. Il problema è che la gente crede di farti domande semplici perché danno per scontata la risposta e invece...

E' proprio questo il punto.
I rapporti umani son sempre complicati e se c'è coinvolgimento emotivo ancor di più.  Bisogna fare attenzione a trattarli con cura: sono passibili di incrinature.
L'equilibrio di cui sopra è stato semplice anche perché siamo solo noi quattro a distribuirci sulla bilancia. La prova del nove è stata la frase proferita da un treenne quasi al termine del soggiorno nonnesco ma quando va via la nonna? e la pace che regnava sovrana dopo la partenza.


Sono arrivata alla conclusione che se interponi dei chilometri i rapporti migliorano. Ne siamo un esempio io e mia madre. E poi vuoi mettere che quando le occasioni di rivedersi sono poche diventano automaticamente speciali. Tu diventi speciale e tutti ti riempiono di attenzioni perché non ti rivedranno per mesi. Non è una brutta sensazione ve lo assicuro.

D'ora in poi tutto sarà diverso. Gestire da vicino gli affetti, districarsi tra i conflitti che inevitabilmente si creeranno per una parola non detta o una detta di troppo. Non so se ce la posso fare.

Ricordo con un sorriso un'amica dell'università che parlava dell'imminente matrimonio con il suo ragazzo che vedeva uno\due giorni al mese. Io, ingenuamente, le chiesi se era sicura di volersi unire con uno che vedeva così poco e lei con tutta la naturalezza di questo mondo mi rispose che era perfetto! meno si vedevano e più andavano daccordo.
Un genio ;)

11 commenti:

  1. E non sbagliava la tua amica!!! Potrei sgrovigliare qui la storia della mia vita, ma non mi sembra il caso.
    Ti capisco e come se ti capisco!!!!!!!

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  2. Annek anche per me è così... Meglio un po' di nostalgia, ma io e mia madre vicine non funzioniamo...
    Ti capisco benissimo!

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  3. se scaviamo tutti abbiamo almeno un parente con cui siamo poco compatibili e a dirla tutta non è il rapporto con mia mamma che mi preoccupa in assoluto.. ;)

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  4. è capitato anche a me..... ho avuto una storia con un ragazzo che lavorava in germania..... andavamo sempre d'accordo.... però ora con il senno del poi dico.... forse però nemmeno ci conoscevamo

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  5. ah se è per quello io non ho mai creduto nei rapporti a distanza...

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  6. mi piace pure litigare, le discussioni aiutano a conoscersi e poi adoro fare pace ;P

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  7. Condivido. In bocca al lupo per il trasferimento

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. Sono arrivata alla conclusione che se interponi dei chilometri i rapporti migliorano. Ne siamo un esempio io e mia madre. Sottoscrivo! E' la stessa cosa che è accaduta a me. Magari è un po' più scomodo (quante amiche con la mamma che prepara la cena, stira e fa la spesa anche per loro?)...
    Però se le cose dovessero cambiare, ormai ci sarebbe stato un buon periodo di autonomia in grado di influenzare anche una nuova modalità di rapporto più "stretta".

    Il pensiero della tua amica, invece, me ne ha ricordato uno di una coppia conosciuta durante il corso prematrimoniale: "Noi sentiamo che saremo felici insieme e che sapremo superare le avversità... In questi due anni trascorsi insieme, non abbiamo mai avuto un problema, o un dolore, o la perdita di una persona cara... siamo stati felici". Due geni!

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  10. l'aiuto della mamma alleggerisce molto il peso di una famiglia ma per come sono io preferisco di gran lunga un po' di disordine e un pizzico di stanchezza in più pur di avere la mia totale indipendenza e nessuno che abbia la pretesa di dirti cosa e come fare. e comunque non mi preoccupa riavvicinarmi a mia madre, riesco a gestirmela abbastanza bene perché tutto sommato riusciamo a parlarci e dirci ciò che pensiamo. sono altri i rapporti che mi spaventano... ;)

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